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MODERNE INFRASTRUTTURE NAZIONALI ITALIANE

ponte-della-priuladi Gianluca Panto
Ingegnere civile ed ambientale, industriale, dell’informazione.

Mi sono divertito ed ho pescato all’Università dei Padova il resoconto del progetto del Ponte della Priula, sulla Strada Statale dello stato Italia n. 13 “Pontebbana”.

Il ponte attraversa il fiume Piave, al km 40 circa, tra Treviso e Conegliano Veneto.
Se non erro dovrebbe essere tra le statali piu’ trafficate d’Italia.
Non ho i dati sui veicoli sotto mano, me li cercherò.

Anno di costruzione : 1913, Impresa Odorico & C.,  Milano.

Alcune arcate sono state rifatte in quanto abbattute sia alla prima che alla secoda guerra mondiale, altre sono invece originali.

Grande è la mia ammirazione per quegli ingegneri che progettavano tutto senza computer.
Carico previsto 104 tonnellate, date da due carri trainati da cavalli e da un treno con due locomotive ed un carro. Davanti e dietro i vari carri una folla di persone a piedi !
Una massa di diseredati che andavano a piedi, per fuggire dalle guerre e dalla fame.
Che tempi.

Come era diverso il mondo allora, ed evidentemente nemmeno immaginavano come sarebbe cambiato .

Ebbene il ponte è sempre quello, progettato per il passaggio dei cavalli ( ripeto CAVALLI), potete voi stessi vedere il disegno con lo schema di carico.

Interessante, con 6 cavalli da tiro ci potevi attaccare un carro da 16 tonnellate, mica poco.

ponte-della-priula-2

Invece ora ci passano i mezzi pesanti carichi di ghiaia , pesanti 70 tonnellate l’uno, che si incrociano anche, carichi tra di loro, a 70 km/h di velocità.
70+70 = 140 tonnellate. Aggiungiamo pure un 20% di effetto dinamico ed arriviamo a spanne a 168 tonellate.

All’incirca un 70% più di quanto previsto dai nostri amici progenitori progettisti ormai defunti, cui va, ripeto, la nostra grande ammirazione, a loro però.

Con un carico di questo tipo e molti anni di usura credo che il ponte sia oramai “ alla frutta” o poco ci manca.

Quindi quando passate per il ponte state sempre ben alla larga dai mezzi pesanti ed incrociate le dita . Potreste non arrivare dall’altra parte .

Gianluca Panto

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