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Oggi in CH, domani anche in VNT

ZUG, Switzerland—Low taxes have long given Switzerland a strong hand in the battle to lure the operations of big multinational companies. Now, an intramural war is on in which individual Swiss states are competing harder to attract business.
Switzerland’s states, known as cantons, are offering rock-bottom tax rates meant to tempt multinationals into establishing regional headquarters or other operations in their jurisdictions. In doing so, other cantons are trying to take business away from Zug, the Swiss canton that has mastered the game of attracting business to such a high degree that it is beginning to run out of space.
[…] Switzerland as a whole is battling with countries such as Ireland, the Netherlands, the U.K. and Germany for a share of multinationals’ business. While Switzerland’s top research universities, efficient public sector and strong intellectual-property protection are attractive, its low tax rates are a huge draw.
(tratto da qui)

La Svizzera è una confederazione, ossia diversi Stati (i Cantoni) che si sono uniti. Questi diversi Cantoni attuano tra loro la concorrenza fiscale, ossia alzano e abbassano le tasse a loro piacimento, o meglio, a piacimento dei cittadini. Infatti in Svizzera sono molto comuni i referenda che riguardano le tasse e i schei. Può capitare persino che i cittadini vengano chiamati a votare per un referendum nel quale si sceglie se alzare o meno alcune tasse e può capitare persino che vinca la scelta di alzare le tasse.

Cose che in questo Stato italiano ci appaiono incredibili, vero?

Perché ci appaiono incredibili?

Perché il nostro orizzonte ormai non concepisce altro che centralismo. Non riusciamo a immaginare  altro che andare giù a Roma a elemosinare un po’ di soldi; a provare a vedere se qualche briciola di quello che abbiamo versato (tanto, tantissimo), magari ci torna indietro grazie a giochetti di potere dei vari potentati. Lo chiamano, bestemmiando, federalismo fiscale, quando in realtà è la meridionalizzazione della politica. Ossia, il politico di turno che tiene il popolo sulla graticola facendo capire che lui, lui sì, se verrà eletto sbloccherà il rivoletto di denaro da Roma, altrimenti nulla.

Il Partito Nasional Veneto vuole bloccare questa spirale perversa di ipercentralismo sfruttatore nel quale per costruire una tramvia a Verona bisogna fare il giro delle sette chiese a Roma. La nostra concezione dello Stato è spudoratamente svizzera. Noi vogliamo un Veneto che sia Stato indipendente, che diventi uno Stato di cinque milioni di persone (ossia la norma europea) nel quale le diverse comunità (che possiamo chiamare province, o cantoni o come si deciderà) siano liberamente federate e scelgano da loro quello che è meglio per loro. Uno Stato nel quale il potere centrale ha pochi e ben precisi compiti e nel quale vige la democrazia diretta. Il Canton Berico ha l’IVA al 15% mentre il Canton Polesine l’ha abbassata al 10% per attrarre i consumi? Bene! Perfetto! Ogni comunità ha il diritto e il dovere di autogovernarsi. Anche noi in Veneto possiamo far partire il circolo virtuoso che fa sì che in Svizzera i diversi Cantoni si facciano la concorrenza per attrarre compagnie e cervelli. Anche noi in Veneto possiamo finalmente avere la persona al centro e non il cittadino di vetro, ossia il cittadino trasparente allo Stato tassassino.

Vardemose inte le balote dei oci e parlemose ciaro: nialtri a podemo esar mejo de la Svisara. A podaresimo verghe na richesa e on level de vita maravijosi. Gavemo tante de coee potensialità che nianca se ne incorzemo. A podaresimo verghe on Stato che’l funsiona indove semo nialtri che tolemo le decixioni par nialtri. On Stato indove el principio de susidiarietà el vale dal bon. On Stato indove la libartà l’è on valore concreto.

Sonti drio parlar de lo Stato italian? No, spero che capì anca vialtri che rento sto contenidor cadaverico italico tuti sti projeti i xe destinà a esar sol che utopia. Nialtri gavemo da costruir la Venetia libara atraverso la via percoribile e legal del referendum par l’independensa. L’onega via par esar pì svisari de la Svisara.

Ti, sa dito? Sito mia stufo? Pensito mia che la sipia rivà l’ora de esar libari e paroni? Varda, a te ghemo parecià on partito che’l vol rivar a l’independensa e che se prexenta a le prosime elesion co Panto candidà prexidente. Pensito mia che votarlo la sipia na roba furba?

Certo, se te vol, te pol senpre ndar a elemoxinar le fregole de coeo che i te ga robà; la sielta te ghe l’è ti.

Luca Schenato
Pnv Verona

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