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Panto risponde alle domande di Oscar Giannino

(Domande originali pubblicate su http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=94991&sez=ELEZIONI2010)

Capitale Umano

Le cifre riportate (104.2 per il Veneto nel 2009, rispetto a 100 come media italiana) non dicono molto perchè il 2009 è stato l’anno del tracollo economico. Guardando questa cifra possiamo solo dire che il Veneto è crollato un po’ meno del resto del paese, ma non ci insegna molto.
Per crescere di più non bisogna far gara con la Lombardia, ma con tutti i centri produttivi europei e mondiali che hanno un supporto instituzionale per il proprio commercio internazionale. Mentre altre economie possono contare su un supporto politico per farsi valere all’estero (e specialmente in Asia), l’Italia conta come il due di briscola. Al governo della regione veneto, il PNV si impegna sviluppare un supporto istituzionale per le aziende venete all’estero. Parliamo di vere e proprie ambasciate (non labirinti burocratici all’italiana) a Hong Kong e in altre città strategiche.
Non riteniamo il livello inferiore di laureati come una cifra penalizzante. L’università italiana è tra le più scarse del mondo occidentale. Meno anni passati all’interno di questa fabbrica di imbecilli, più elevate le prestazioni economiche. La correlazione è schiacciante e si vede nei dati.

Modello di Crescita

Di nuovo, guardare i dati del 2009 ci insegna poco perchè è stato un anno anomalo. Nel suo articolo lei cita solo i dati della strage nei servizi, ma non quelli della piccola industria. Ci risulta che l’impatto della crisi sulla piccola e media industria sia ancora più grave, quindi parlare di cosa fare per i servizi rispetto all’industria ci pare fuorviante. Il fatto che su 21mila imprese italiane defunte 3600 (e cioè un sesto, o il 16%) siano veneto non mi pare sorprendente. Intanto il veneto ha una media di imprese rispetto alla propria popolazione più elevata della media italiana. Secondo, le imprese venete sono più esposte al commercio estero e quindi hanno risentito di più a causa della crisi globale. Logicamente altre regioni con più imprese legate ad appalti pubblici avranno comunque sofferto ma molto meno. Su questo tema c’è poco da fare come appendice amministrativa dello stato italiano. Ci scusi la franchezza.

Federalismo

Intanto la invitiamo a non chiamare questa riforma leghista come federalismo, perchè non ci risulta un piano per diventare come la Svizzera. Non verrà concessa nessuna autonomia nell’alzare o abbassare le tasse, perciò non si tratta di riforma federale proprio per niente. Il PNV alla presidenza della regione veneto non ha intenzione di perdere tempo con una bufala come questa. Non abbiamo capito bene la fonte dei suoi dati (5 miliardi, 80 miliardi). I dati più aggiornati che abbiamo consultanto sono i Conti Pubblici Territoriali del Ministero del Tesoro per l’anno 2007. Per la Pubblica Amministrazione (non il Settore Pubblico Allargato, mi raccomando), la Regione Veneto paga allo stato italiano 70 miliardi di tasse. Di questi, 9 miliardi vengono elargiti alla Regione, mentre altre 6 vanno a province e comuni. 15 miliardi di servizi contro 70 miliardi di tasse. Ecco, noi intendiamo trattenerci il totale dei 70 miliardi di tasse, e arrangiarci per tutti i servizi. Questo difatti è la conseguenza di un programma che mira alla creazione di uno Stato Veneto completamente indipendente dallo stato italiano.

Ing. Gianluca Panto
Candidato Presidente del Veneto
del Partito Nasional Veneto

https://www.pnveneto.org/panto-presidente/

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