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Stand-Up per l’indipendenza del Veneto: 17 settembre a Venezia

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Incoraggiamo il Consiglio Regionale chiamato a votare l’indizione del Plebiscito per l’indipendenza del Veneto.

Martedì 17 settembre 2013, Stand-Up presso Calle XXII marzo a Venezia, partenza del Corteo alle ore 13.30 dalla Stazione dei treni di Venezia S. Lucia.

Partecipiamo numerosi, passaparola!

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Approfondimenti:

IV, servono ancora ripetizioni, anche di stile

Una mano greve con una nota bislacca non confuta l’errore del CDN di IV: Pizzati resta segretario

asino-specchioNon si è fatta attendere la replica della corrente degli avvocati di IV alla notizia che il 29 agosto nel consiglio direttivo mancava il quorum utile per sfiduciare il segretario di IV Lodovico Pizzati.
L’ufficio comunicazione di IV contesta lo statuto, attraverso una serie di acrobazie interpretative. Anche il tono utilizzato sorprende, tradendo un aplomb che fino a poco tempo fa era presente nei comunicati del movimento e che oggi lascia lo spazio ad aggettivazioni grevi e poco eleganti. Data la rudezza della mano che ha redatto la nota, ci siamo sentiti in dovere allora di approfondire l’esame della contestazione per capire quale fosse la verità.
La frase contestata è quella che all’art. 17.3 c. 3 dello statuto di IV recita “la decadenza (del Segretario) viene dichiarata a maggioranza dei 3/5 (tre quinti) dei propri membri in carica ed aventi diritto di voto dal Consiglio Direttivo Nazionale, su proposta di qualunque Organo Nazionale o di Area od anche di propria iniziativa.”
Emerge allora chiaramente che se avesse un senso quanto affermato dall’ipotetico ufficio comunicazione di IV ciò implicherebbe anche l’esistenza di membri del consiglio direttivo nazionale SENZA diritto di voto, ma così non è, come ben noto. Appare allora evidente che il computo deve essere fatto sommando appunto i membri in carica (che hanno tutti il diritto di voto) e gli “aventi diritto di voto”, ovvero le persone che contribuiscono alla vita del consiglio direttivo anche con il diritto di voto (appunto il segretario e il tesoriere, distinti dal presidente che partecipa al direttivo SENZA diritto di voto, come i coordinatori delle aree non rappresentate). Quindi i voti totali da conteggiare sono undici: nove dei membri in carica più due degli aventi diritto di voto. E la maggioranza richiesta per la sfiducia al segretario è di sette voti, quota non raggiunta il 29 agosto dal CDN.
Alla luce di tale ragionamento banale per chiunque a parte la corrente degli avvocati, il segretario nazionale in carica di IV resta quindi Lodovico Pizzati, com’è giusto che sia dato che ha ricevuto un incarico triennale dall’assemblea sovrana dei soci.

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Gli avvocati non sanno far di conto e Pizzati resta segretario di IV

lodovico-pizzatiFiguraccia di Cantarutti e Morosin

Che gli avvocati non fossero tanto bravi a far di conto è cosa risaputa. Risulta però più sorprendente che non sappiano neanche leggere, a maggior ragione quando si tratta di uno statuto scritto da loro. Sembra una puntata di “Oggi le comiche”, eppure è ciò che è avvenuto il 29 agosto, durante una riunione straordinaria e segretissima del consiglio direttivo di Indipendenza Veneta alla presenza anche degli avvocati presidenti Cantarutti e Morosin, che aveva lo scopo di dichiarare la decadenza di Lodovico Pizzati da segretario del movimento. E questa era cosa risaputa. La sorpresa di oggi è che nessuno si era preso la briga di verificare se il quorum necessario fosse stato raggiunto. la notizia clamorosa che ribalta la situazione in Indipendenza Veneta viene direttamente da una nota ufficiale emanata dalla segreteria nazionale del movimento, che pubblichiamo di seguito.
Nel frattempo consigliamo un corso di ripetizioni accelerate in aritmetica per più di qualcuno…

Cari soci,

vi scriviamo per un importante chiarimento e comunicazione in merito alle notizie circolate in questi giorni, che hanno portato grande confusione e incertezza circa la situazione interna ad Indipendenza Veneta.

Vediamo innanzi tutto i fatti. Dal verbale diramato e dalle delucidazioni fornite dal socio Giuliomaria Turco, apprendiamo che al momento della votazione della presunta delibera del consiglio direttivo nazionale che dichiarava la sfiducia al segretario dello scorso 29 agosto 2013 erano presenti 6 membri in carica.

Ricordiamo che ai fini del computo dei voti necessari per approvare la dichirazione di sfiducia vanno considerati i 9 membri in carica (i consiglieri eletti dall’assemblea del 27/05/2012) più altri 2 con diritto di voto (il segretario e il tesoriere), per un totale quindi di 11 voti. La maggioranza dei 3/5 necessaria per dichiarare la sfiducia al segretario è pertanto di 7 voti, superiore ai 6 che hanno approvato la delibera citata. La delibera di decadenza del segretario Lodovico Pizzati è pertanto nulla.

Riportiamo di seguito il comma dell’articolo dello statuto utilizzato per la delibera che spiega bene e senza possibilità di interpretazioni la maggioranza necessaria (e non raggiunta il 29 agosto) richiesta per tale atto.

Art. 17.3 c. 3

La decadenza (del segretario, ndr) viene dichiarata a maggioranza dei 3/5 (tre quinti) dei propri membri in carica ed aventi diritto di voto dal Consiglio Direttivo Nazionale, su proposta di qualunque Organo Nazionale o di Area od anche di propria iniziativa.

Il segretario nazionale in carica e legale rappresentante di Indipendenza Veneta resta pertanto il prof. Lodovico Pizzati, mentre il socio Giuliomaria Turco resta quindi vice segretario.

Ricordiamo inoltre a tutti i soci che il segretario di IV prof. Lodovico Pizzati sarà presente come relatore nell’importante evento che si terrà a Canizzano (frazione di Treviso), il prossimo 5 settembre alle ore 21, nella tensostruttura di fianco alla Chiesa.

Oltre al prof. Pizzati, gli altri relatori che interverranno sono:

prof. Marco Bassani, Docente Storia delle Dottrine politiche all’università di Milano
dott. Silvano Piazza, sindaco di Silea e leader movimento dei sindaci
prof. Paolo Bernardini (docente di Storia all’Università dell’Insubria)
ing. Gianluca Busato, imprenditore
dott.ssa Gloria Gasparini, Imprenditrice

Invitiamo tutti i soci ad essere presenti.

Venezia, 2 settembre 2013

Segreteria nazionale
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Fine di una fase politica: ora diamo vita alla nuova Repubblica Veneta con il Plebiscito

8950241-un-segnale-stradale-a-due-vie-verde-che-punta-al-successo-e-fallimento-che-simboleggia-la-sta-a-un-bAl bivio tra un vicolo cieco e la strada del futuro per l’indipendenza del Veneto

Con il vano tentativo di cambiare segretario, subito stroncato dal ricorso di Lodovico Pizzati ai Probiviri, in ogni caso la corrente degli avvocati presidenti Cantarutti e Morosin ha scelto la strada più facile della distruzione politica di Indipendenza Veneta. È una strada che già in passato era stato percorsa da Veneto Stato e che aveva portato alla sua emarginazione dalla vita politica veneta e alla successiva frattura in più componenti tra loro in guerra perenne. La strada intrapresa è la medesima e se la storia qualcosa insegna anche i risultati non cambieranno, con l’emergere in particolare di nuove prossime frizioni tra la componente più legata all’avvocato di Adria e quella che plaude invece all’avvocato di Noale. La prima tra l’altro si è dimostrata molto più abile sia nelle strategie congressuali sia nella capacità di tramacci interni, per cui è probabile che Alessio Morosin nel giro di uno o due congressi sarà destinato alla marginalità con il nuovo equilibrio in salsa cantaruttiana.

Da un punto di vista strettamente politico, emerge inoltre un ormai incontrovertibile posizionamento organico di Indipendenza Veneta nella compagine di destra, con un legame forte dichiarato con Luca Zaia, che è tutto da confermare, anche alla luce della tenuta del partito che ora ha perso la propria testa e capacità strategica, candidandosi alla irrilevanza politica. Non basta più infatti in particolare un continuo e noioso richiamo alla legalità fine a sé stessa per ottenere l’indipendenza, poiché privandosi del nucleo pensante la fu Indipendenza Veneta ha deciso di abbandonare la strada virtuosa dell’esercizio intellettuale indispensabile per la creazione della nuova Repubblica Veneta, dedicandosi invece all’esercizio sterile di una pura autocelebrazione oscurantista.

D’altro canto, la ragione più profonda alla base del successo di Plebiscito2013 è proprio l’apertura di una conversazione nazionale veneta, aperta a ogni istanza della società civile del Veneto. In questo senso si spiegano il dialogo in essere con le rappresentanze degli imprenditori, con i sindacati, con le amministrazioni di ogni colore politico e con tutte le componenti vitali del nostro Veneto di oggi. Solo attraverso una profonda riflessione che coinvolga tutte le realtà esistenti potrà prendere vita la società civile veneta che saprà dare vita alla nuova Repubblica Veneta. Il confronto tra idee e posizioni diverse genererà quella dialettica necessaria a far nascere la nuova realtà positiva, per dare forza e contenuti al nostro futuro. I cittadini veneti sono pronti a scegliere l’indipendenza del Veneto, purché si spieghi loro che non vi sono salti nel buio e che il cambiamento sarà del tutto fluido e naturale.
Un esempio di tale approccio, aperto, creativo, responsabile e trasversale lo si avrà già dall’evento che si terrà a Canizzano (Treviso) il prossimo 5 settembre, alle ore 21 nella tensostruttura vicino alla Chiesa.
Sarà un appuntamento da non perdere, per costruire assieme il futuro del nostro Veneto e dare vita quanto prima alla nuova Repubblica Veneta.
Se questa settimana saremo capaci di premere l’acceleratore, allora nelle settimane successive anche il Consiglio Regionale del Veneto sarà influenzato dal cambio di ritmo, convocando finalmente il Plebiscito per l’indipendenza del Veneto.

Forza cari amici veneti, il futuro dipende solo da noi!

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E i veneti stanno a guardare

Indipendenza Veneta allo sbando, mentre Plebiscito2013 cresce

iv-4--moschMentre in quella che un tempo era la gloriosa Indipendenza Veneta si consuma una guerra interna politicamente cruenta e senza prigionieri, c’è chi assiste allo spettacolo con ansia e disagio assoluto. Sono i sostenitori e crediamo anche molti soci di Indipendenza Veneta, che non stanno assolutamente capendo nulla del motivo per cui il movimento abbia scatenato una guerra di religione, condotta in particolare dai due avvocati presidenti, supportati da una parte del direttivo, contro Lodovico Pizzati e un bel numero di coordinatori e responsabili del movimento, colpevoli agli occhi dei presidenti di aver animato e manifestato le proprie simpatie per un comitato referendario apartitico e trasversale, l’ormai famoso Plebiscito2013. Questa guerra è iniziata all’indomani del congresso con una serie di editti bulgari contro chi partecipava a serate promosse per promuovere il referendum di indipendenza del Veneto (sic!).
Una delibera di ieri del consiglio direttivo, poi sospesa a termini di statuto dal segretario Pizzati, poneva addirittura gli ideatori di Indipendenza Veneta alla porta, sempre per ordine di Morosin e di Cantarutti (che si è dimostrato molto abile nell’arte della macchinazione politica, forse imparata da giovane all’epoca in cui era parlamentare romano allorché dopo alcuni ribaltoni, passando per lega e Pivetti, è approdato addirittura all’impresentabile Centro Cristiano Democratico di Mastella, Buttiglione e Casini).
L’elenco di nomi minacciati di espulsione e destinatari di un ultimatum da parte del consiglio direttivo controllato dai presidenti è decisamente nutrito e di qualità: Lodovico Pizzati (segretario nazionale), Gianluca Panto (coordinatore di Treviso nord), Gianluca Busato (portavoce e coordinatore di Treviso), Giannarciso Durigon (coordinatore dell’area Sile), Gianfranco Favaro (membro del consiglio direttivo nazionale), Selena Veronese (coordinatore nazionale delle aree territoriali), Manuel Carraro (membro del consiglio direttivo nazionale e responsabile logistica), Franco Guarnier (coordinatore dell’area di Montebelluna), Mauro Marobin (candidato sindaco di Vicenza), che si aggiungono a Catia Zanon (membro dei Probiviri), che era stata la prima socia fondatrice ad essere espulsa da Indipendenza Veneta.
Non si tratta insomma di 4 gatti, ma di parte importante della struttura di Indipendenza Veneta. Anzi, della parte strategica e pensante sia dal punto di vista politico sia per quanto riguarda la comunicazione e l’organizzazione. Ciò è testimoniato dal fatto che il primo dirompente anno di vita del movimento che era riuscito a portare il consiglio regionale ad affrontare il tema dell’indipendenza del Veneto è stato reso possibile proprio dalla capacità strategica in particolare di Lodovico Pizzati e dei suoi collaboratori di fiducia, che hanno saputo cambiare lo scenario politico regionale attraverso la realizzazione di un piano politico complesso e strutturato, in cui erano compresi anche la realizzazione dei progetti di risoluzione per l’indipendenza (divenuta la famosa risoluzione 44) e legge regionale 342 per l’indizione del referendum di indipendenza del Veneto. Oggi i due presidenti-avvocati hanno deciso di disfarsi di tutto ciò. La domanda è: perché lo vogliono fare?
Qualche malevolo che forse però ha visto giusto, ha ipotizzato che il sacrifico della parte pensante di IV sia stato la merce di scambio di qualche accordo pre-elettorale sottobanco, forse condotto con eccessivo anticipo, magari con qualche esponente di peso che oggi siede in Consiglio Regionale (Zaia? Ruffato?), in previsione delle prossime elezioni europee o politiche anticipate. Tra l’altro tale accordo ha forti probabilità di rivelarsi vano: bisognerà vedere se con questo andazzo la macchina di IV arriverà infatti sana e salva all’appuntamento con le elezioni e soprattutto quale sarà il danno di immagine che subirà IV. Per ora è certo che la gran parte di soci e sostenitori, a parte un piccolo gruppo che segue logiche cameratesche, sta a guardare in rigorosa pausa operativa, del tutto disorientati e increduli di fronte a ciò che sta avvenendo.
Che lo scontro avvenga anche sulle scelte di posizionamento elettorale lo testimonia anche la scelta di Vedelago come caposaldo della linea degli avvocati presidenziali. Essi hanno sposato una linea che ha avuto un indubbio successo da un punto di vista numerico (più di 17%) nelle ultime elezioni comunali che hanno visto l’elezione del sindaco del Pdl Cristina Andretta, ma che, d’altro canto, ha minato il potenziale politico del movimento, annacquandolo in una coalizione eterogenea di partiti e schieramenti che non promette nulla di buono per capacità di incidere politicamente, quanto meno per l’obiettivo dell’indipendenza del Veneto. Ai fini dell’indipendenza, si sono ottenuti risultati politici ben più consistenti a Treviso con il 2%, grazie alla convergenza di tutto il gruppo consiliare della lega nord sul progetto di legge referendaria avvenuto per spingere il candidato sindaco di IV verso un’indicazione di voto alla lega nord nel ballottaggio delle elezioni comunali.
Tanto per concludere, merita solo accennare al fatto che, tra l’altro, la prossima annunciata epurazione di molte teste pensanti del movimento rischierà di avere strascichi spiacevoli che ulteriormente danneggeranno l’immagine di Indipendenza Veneta, così come era avvenuto per Veneto Stato, privandola del proprio spirito vitale.
Tale scelta improvvida nel breve termine avrà di sicuro l’effetto immediato di compattare un numero sempre più cospicuo di persone attorno al progetto di Plebiscito2013.

E i veneti stanno a guardare.

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Il 5 settembre a Treviso grande evento di Plebiscito2013

E Lodovico Pizzati annuncia: “Nasce Indipendenza Veneta per Plebiscito2013”

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Il mese di settembre secondo molti osservatori sarà cruciale per il progetto di indipendenza del Veneto e alcune anticipazioni importanti del fermento che vivremo si stanno avendo già in questi giorni.

Ieri Lodovico Pizzati, segretario e legale rappresentante del movimento Indipendenza Veneta, ha ufficialmente comunicato ai soci del movimento la nascita del gruppo tematico “Indipendenza Veneta per Plebiscito2013”, che opera all’interno del movimento e che ha l’obiettivo di coordinare tutte le attività dei soci a supporto dell’azione di comunicazione che si rende necessaria per supportare il prossimo referendum per l’indipendenza del Veneto.

Il segretario Pizzati per la costituzione del gruppo tematico si è avvalso dell’art. 12.4 dello statuto del movimento, che riserva a lui e solo a lui la facoltà di coordinare le attività di tali gruppi che operano sotto il suo stretto controllo. Ora i soci che vedevano di buon occhio la nascita di Plebiscito2013.eu e simpatizzavano apertamente con la nuova piattaforma apartitica e trasversale avranno finalmente gli strumenti operativi per poter operare senza impedimenti da parte di chi magari non aveva le medesime opinioni sul tema, com’è normale che sia in un partito.

Gianluca Busato, portavoce di Indipendenza Veneta e che ha aderito da subito al gruppo tematico ha dichiarato: “Sono felice della nascita del nuovo gruppo tematico, che consente anche ai soci di Indipendenza Veneta di operare al meglio in un momento importante per il futuro dei cittadini veneti e che tutela la libertà di pensiero, che resta un caposaldo del movimento che infatti lo riporta tra i propri principi fondanti. Credo tra l’altro che lo strumento dei gruppi tematici possa essere applicato anche per favorire le attività dei soci anche in altri ambiti e temi, senza costringerli alle normali burocrazie che sono invece necessarie per altre attività operative”.

Sul fronte degli eventi Plebiscito2013.eu ha inoltre annunciato per il  prossimo 5 settembre l’organizzazione di un grande evento a Treviso, nella frazione di Canizzano, denominato “REFERENDUM ORA! – Convegno – Dibattito sull’indizione del referendum di indipendenza del Veneto – Canizzano – Treviso”.

Si tratta di un convegno – dibattito sull’indizione del referendum di indipendenza del Veneto di enorme spessore politico, con la partecipazione di alcune personalità importanti, tra i quali alcuni dei più famosi luminari che si confronteranno sul tema.

L’evento si terrà a Canizzano (Treviso), il 5 settembre 2013, alle ore 21, presso la tensostruttura di fronte alla Chiesa.

Intervengono tra gli altri: prof. Marco Bassani, Docente Storia delle Dottrine politiche all’università di Milano, dott. Silvano Piazza, sindaco di Silea e leader movimento dei sindaci, prof. Paolo Bernardini (docente di Storia all’Università dell’Insubria), ing. Gianluca Busato, imprenditore, Plebiscito2013.eu, dott.ssa Gloria Gasparini, Imprenditrice, prof. Lodovico Pizzati, già consulente World Bank, portavoce Plebiscito2013.eu.

Andrea Perin
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Lindipendenza.com corregge la notizia su Plebiscito2013.eu e Tosi

Riportiamo la seguente richiesta di rettifica inviata da Gianluca Busato al quotidiano on line lindipendenza.com

QUADRO_01+logo_Pb2013_10x10Caro Direttore,

In riferimento all’articolo a firma ‘Tontolo’ (uno pseudonimo un programma), pubblicato sul vostro sito all’indirizzo http://www.lindipendenza.com/tontolo-plebiscito-tosi/, dobbiamo correggere talune informazioni non corrispondenti al vero.

Comprendiamo benissimo che per motivi che non ci sono noti Plebiscito2013.eu e i volontari per l’indipendenza del Veneto che vi aderiscono non vi stiano simpatici, come il livore gratuito che emerge da tale articolo ben mette in risalto, d’altro canto ciò, pur non facendovi onore, non vi esime dal verificare la fondatezza delle notizie pubblicate sul vostro quotidiano on line. Anche se non siamo avvocati italiani di provincia, abituati a chiedere decine di migliaia di euro di danni agli indipendentisti, il livello della nostra pazienza di fronte alle falsità ha un suo umano limite.

Non dubito pertanto che vorrà pubblicare – con pari evidenza della falsa notizia che avete pubblicato – la smentita del fatto secondo cui Plebiscito2013.eu avrebbe cancellato il sindaco di Verona Flavio Tosi dall’elenco dei testimonial. Può verificare lei stesso la presenza all’indirizzo http://plebiscito2013.eu/portfolio/flavio-tosi/.

Forse l’articolista che si firma Tontolo un po’ lo è di fatto e non è in grado di riconoscere un algoritmo di pubblicazione casuale di 15 testimonial tra tutti quelli che hanno aderito, che riporta alcuni di essi in una colonna a fianco di ogni articolo del nostro sito. Delle due una: o Tontolo è bugiardo oppure egli è un nesciente informatico, tertium non datur.

Siamo certi però che Lei Direttore saprà correggere la falsa notizia che avete pubblicato qualsiasi sia vera tra le due ipotesi citate (il problema è vostro, che vi avvalete di cotanti collaboratori, non nostro).

Con immutata stima, cordialmente.

Treviso, 17 agosto 2013

Gianluca Busato
Portavoce Plebiscito2013.eu

Di seguito pubblichiamo anche la replica del direttore de lindipendenza.com, che ha corretto la notizia data precedentemente

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L’ORO FATALE E L’IDEA INDIPENDENTISTA

paperoneQuando le persone sono povere e sognano di andare a cercare l’oro, condividono la loro miseria aiutandosi uno con l’altro e si immergono in discussioni amichevoli senza fine.

Quando partono per cercare l’oro e combattono contro gli elementi della natura, in molti sono ancora solidali, cooperano e si donano per gli altri, solo i più ambiziosi risparmiano energie per il futuro.

Quando credono di aver trovato l’oro, ogniuno si chiude in se stesso e sogna da solo, guarda gli altri con sospetto e cerca alleanze per sopraffarli, la menzogna ed il tradimento diventano consuetudine.

Iniziano lotte furibonde per accaparrarsi le licenze, i terreni, le concessioni…

Quando inizia lo sfruttamento della miniera, l’invidia diventa regina, l’egoismo sovrano.

I più periranno, in ben pochi trarranno profitto al prezzo della loro integrità morale.

L’idea indipendentista è come cercare l’oro, in molti accorrono e quando a tutti è chiaro che c’è e che non era un sogno, inizia lo sfruttamento personale e lobbistico della miniera idea. Keep Reading »

MA LE BANCHE CHE GARANZIE VI DANNO?

bancheQuando andate in banca a chiedere un prestito, vi fanno ipotecare tutto persino i beni dei vostri genitori, dei vostri parenti, la paga del vostro lavoro, il quinto della pensione, vi obbligano a lasciare addirittura depositi cash a garanzia e vi propongono interessi variabili a piacimento loro. In pratica vi mettono contro un muro. Anzi i direttori e amministratori hanno fino l’ardire di chiedere prestazioni sessuali alle vostre moglie o figlie per garantirvi un prestito!

Ma le banche, quando lasciate loro i vostri soldi, quando comperate le loro azioni e le loro obbligazioni di carta, i loro fondi….. Che garanzie vi danno? Vi danno qualche ipoteca, vi lasciano qualche fondo a garanzia, gli impiegati e direttori vi lasciano a garanzia il loro stipendio, la loro pensione?
Qualcuno di voi ha mai osato chiedere ad una banca che garanzie vi da quando lasciate i vostri soldi nel conto, oppure quando comperate azioni ed obbligazioni di quella banca?

Sono domande stralecite, che nessuno osa farsi, che tutto il mondo che vi circonda vi impedisce persino di immaginare. Tutto attorno a voi è fatto per impedirvi di dubitare, tutto è costruito per creare in voi certezze ineludibili, tutto è organizzato per spremervi, per schiavizzarvi. Keep Reading »

“VITTIME DELLA CRISI”: analisi linguistiche

images (1)I pennivendoli chiamati giornalisti dello stato italiano, i teologi presentatori radio e tv, quelli che vengono definiti intellettuali, i politici….insomma tutta questa brodaglia umana, producono una cultura del consenso. Costoro costruiscono una percezione della realtà al fine di domare le menti dei sudditi.
A questo fine, la realtà viene manipolata, distorta, falsata in tutti i modi. In questa operazione di braiwashing quotidiano, la creazione di idee e concetti è fondamentale.

La “CRISI” diventa una dea del male che uccide, e ciò si riassume nella frase fatta, riportata dai media di regime: “suicidi vittime della crisi”. Nessuno osa minimamente sospettare che la ragione dei suicidi alberghi altrove. Non ci si chiede come mai in Svizzera ed in Svezia gli imprenditori non si suicidano!
Il concetto geopolitico “ITALIA” viene umanizzato, tanto che si parla di “salvarla”, di “aiutarla”, di “sacrificarsi” per essa. Nell’ideologia di questi produttori del consenso, l’Italia è una vittima della crisi, nessuno dice che è piuttosto l’Italia che uccide. Chi osa pensarlo e dirlo diventa un diffamatore. E’ proprio in questi momenti storici che per inibire la libertà di espressione si adopera l’ultima arma che resta a nazionalismi occidentali: il reato di diffamazione mezzo stampa. Blogghisti, facebookisti, giornalisti subiscono intimidazioni con perquisizioni ripetute e sequestri,e tutto ciò in un escalation di violazione dei diritti umani, in cui prefetti, magistrati, giudici e forze dell’ordine convivono.

La colpa è altrove, si deviano i cattivi pensieri di chi sospetta che è proprio dell’Italia che dobbiamo liberarci per interrompere queste sofferenze.
La colpa è dei diffamatori, si processano blogghisti e società di rating. Si da la caccia agli hackers, e si crea il “CYBER TERRORISTA”. Chi mette al sicuro i suoi averi togliendoli dal sistema bancario e finanziario italiano, diventa uno “SPECULATORE”, un “RECICLATORE”, un temibile “EVASORE”. Alle frontiere la guardia di finanza adopera i cani annusa soldi per scovare chi li porta in luoghi sicuri. E così si giustificano le violazioni dei più elementari diritti. Si giustificano arresti, sequestri di beni, perquisizioni, processi infiniti a queste categorie di illuminati che per primi non credono più alla colossale macchina menzognera italiana.

Nelle menti edulcorate degli analisti militari italiani si crede ancora che potenze straniere abbiano architettato un piano per distruggere l’Italia. Costoro, completamente idiotizzati di nazionalismo non si rendono conto che tutto il sistema Italia a partire da loro stessi si è autodistrutto ed al momento attuale resta in piedi un sottile velo pronto a cadere in poche settimane, ed in cui l’intero stato italiano con i suoi milioni di parassiti e privilegiati sparirà per sempre.
L’ideologia italia che va sotto il nome di nazionalismo italiano, è finita, ed è evidente la sua tossiccità sociale. Come per Hitler, i paladini del nazionalismo italiano vivono fuori dalla realtà e sono incapaci di capire cosa sta realmente accadendo. La fase terminale del nazionalismo è la cecità dei suoi supporters e per alcuni altri si apre la fase avanzata del saccheggio, dove la coscienza del no-tomorrow, li porta a rubare e legalizzare il furto ed arricchimento personale. Keep Reading »