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Le minacce del Viest Stato sono respinte al mittente

La sala del Viest conta 200 soci, ma gli organizzatori ne dichiarano 400

In merito alle parole del giovane Mirto, che inaugura il nuovo corso del partito etnico Viest Stato con minacce alla mia persona, debbo una veloce quanto doverosa replica e scelgo di farla da qui, per non impegnare il sito di Veneto Stato con questioni che non meriterebbero nemmeno di essere menzionate, ma che non si possono far passare sotto silenzio per evitare che abbia il sopravvento il detto “diffama diffama che poi qualcosa resta”:

  • Le parole “gira al largo” non sono belle da scrivere in un comunicato ufficiale e consiglio a chi le ha scritte di controllare il proprio linguaggio perché qualcuno meno comprensivo di me di fronte a simili espressioni potrebbe in futuro creargli problemi di natura legale; in ogni caso respingo al mittente tali minacce puerili che hanno l’unico effetto di rendermi ancora più determinato nel proseguire il percorso democratico, pacifico e legale per l’indipendenza del Veneto;
  • la frase “il Veneto fa chi il Veneto è” è una frase proprio del giovane Mirto e non me la sono inventata io; essa stravolge il significato di un libro straordinario la cui lettura ha fatto entrare molti soci in Veneto Stato e ha un significato squisitamente nazional socialista; pertanto ad offendere i soci di Veneto Stato con simili stupidaggini è proprio l’autore di quella frase; spero che il nuovo partito Viest Stato non si faccia travolgere da tale visione intollerante che sicuramente nuoce alla costruzione del consenso attorno al percorso di indipendenza del Veneto;
  • il sottoscritto non ha sottratto nessun sito al partito. Il sito www.venetostato.com era di proprietà del sottoscritto, che lo aveva lasciato in gestione a Veneto Stato e nella fattispecie al suo legale rappresentante, che è Lodovico Pizzati. Posso però comprendere la stizza di chi non accetta il principio della proprietà privata;
  • In merito infine alla riunione di oggi, la capienza della sala è di 200 persone. Per quanto ve ne fossero molte in piedi, è chiaro a chiunque che esse non sono altrettante di quelle sedute: erano forse appese al soffitto le rimanenti comunicate delle 400 comunicate?
  • Rispetto al paragone con l’assemblea di Venezia essa è del tutto fuori luogo, perché nel frattempo Veneto Stato ha praticamente raddoppiato i propri soci. Se si vuole fare un paragone, basti prendere il congresso organizzato a Canizzano giovedì scorso in cui c’erano veramente 400 soci ad ascoltare il segretario Lodovico Pizzati e il presidente Alessia Bellon.

Pertanto credo che il nuovo partitino nato oggi al Viest debba decidere se consumare le proprie risorse fisiche ed economiche nel tentativo di sottrarre il nome Veneto Stato a chi lo possiede legalmente. È una scelta che debbono fare loro. Pizzati e Bellon il proprio mandato ad andare avanti lo hanno già ricevuto.

Gianluca Busato
Press News Veneto

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